Omocisteina plasmatica come un fattore di rischio per la demenza e la malattia di Alzheimer
Negli studi cross-sectional, gli elevati livelli di omocisteina plasmatica sono stati associati ad una prognosi non favorevole e a demenza.
Tuttavia per poter stabilire se gli elevati livelli di omocisteina precedono l’esordio di demenza o sono il risultato di deficienze nutrizionali e vitaminiche associate alla demenza, è necessario disporre di ulteriori studi.
Un totale di 1.092 soggetti senza demenza iniziale (667 donne, e 425 uomini, di età media 76 anni), appartenenti al Framingham Study, sono stati tenuti sotto osservazione. Nell’arco di un periodo di follow-up medio di 8 anni, 111 soggetti hanno sviluppato demenza, e tra questi, ad 83 è stata fatta diagnosi di malattia di Alzheimer.
Il rischio di malattia di Alzheimer è quasi raddoppiato quando i livelli plasmatici di omocisteina risultavano maggiori di 14 micromoli per litro.
Da questo studio emerge che gli alti livelli plasmatici di omocisteina rappresentano un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di demenza e della malattia di Alzheimer. ( Xagena 2002 )
Seshadri S et al, N Engl J Med 2002; 346: 476-483
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